La fine del lavoro umano sancirà fra le altre cose un nuovo modo di concepire il valore del prodotto. Uno stesso macchinario potrà produrre due prodotti totalmente differenti e con costi non più valutabili in ore lavoro, ma in efficenza: energetica, produttiva, adattativa e di manutenzione. Cioè cosa voglio dire? Valori che oggi vengono usati per valutare la produttività di un impianto industriale attraverso il TPS* saranno studiati per derivare la qualità di ciò che si produce, e quindi il valore di acquisto di un prodotto rispetto un'altro.Da questo punto di vista il design di processo e del macchinario diventerà dirimente, laddove l'esigenza di progettazione risiedeva nella velocità di costruzione di un macchinario, nel 2050 la bontà di un impianto industriale si apprezzerà dalla genialità del processo, dalle soluzioni ottimali, di efficientamento di parametri energetici, di soluzioni volte all'eliminazione della manutenzione ordinaria e straordinaria, e alla totale autodiagnosi e automanutenzione del macchinario, ma soprattutto alla capacità del macchinario di essere adattivo.Il valore del design del processo a quel punto infatti passare anche alla possibilità di personalizzazione del prodotto, l'inizio della produzione totalmente automatizzata non sarà congruente all'idea di produzione massiva dello stesso identico prodotto oggi vigente, ma saranno obbligatori macchinari adattativi, che concederanno cioè all'utilizzatore grandi margini di personalizzazione, parola d'ordine focale in una società concentrata sulle individualità, sulle sfaccettature del singolo, e sulla sua capacità di esprimersi,*( il toyota production system è un metodo di analisi dell'efficienza di un impianto industriale )